ANTE DIEM DUODEVICESIMUM KALENDAS SEPTEMBRES
DIES
COMITIALIS
(in questo giorno si possono tenere i Comizi).
OGGI
IUPPITER SARA’…
Velatus
priore, serenus posteriore
SI
RICORDA IN QUESTO GIORNO
Feriae
Augusti. Istituite dal Divo Augusto nell’8 a.C., si collegano ai Vinalia
Rustica e ai Consualia per celebrare i raccolti e la fine dei principali lavori
agricoli. Nel corso dei festeggiamenti, in tutto l'impero si organizzavano
corse di cavalli e gli animali da tiro, buoi, asini e muli, venivano dispensati
dal lavoro e agghindati con fiori. Nell'occasione, i lavoratori porgevano
auguri ai padroni, ottenendo in cambio una mancia.
383
d.C. - Morte dell'imperatore Graziano in Gallia (secondo alcuni avvenne il 25
agosto). Magno Massimo (il Macsen Wledig della leggenda bretone, antenato di
Artù) diviene unico imperatore in Gallia, Britannia e Hispania, benché trovi un
accordo con Valentiniano II (fratello di Graziano e imperatore in Italia ed
Africa) e soprattutto Teodosio I (imperatore in Oriente).
778
d.C. – Battaglia di Roncisvalle: mentre Carlo Magno si ritira dalla Spagna, la
retroguardia dell’esercito è attaccata e distrutta dai Baschi. Nello scontro
muoiono anche i dignitari del re Anselmo, Eggiardo e Rolando, dux della Marca
di Bretagna. Il ricordo dello scontro si trasfigurerà nel tempo in modo epico,
dando lo spunto alla Chanson de Roland e a diversi poemi del Ciclo Carolingio.
I
MORTI DEL GIORNO
952
d.C. – Muore Suzaku Tenno, discendente di Ammaterasu e imperatore del Giappone.
IL
NUMEN DEL GIORNO: L’APOTEOSI
DI ERACLE
Si
narra che Eracle, figlio di Zeus ed Alcmena, avesse compiuto la sua ultima
impresa vendicandosi di Eurito, re di Ecalia, e catturando come bottino sua
figlia Iole. Dopo aver innalzato altari di marmo e consacrato un bosco al padre
Zeus, decise di fare un grande sacrificio; mandò quindi il suo servo Lica a
Trachis per chiedere a Deianira, moglie dell’eroe, la camicia che egli
indossava in simili occasioni.
Eracle
sembrava deciso a far vivere Iole come sua amante sotto lo stesso tetto della
moglie. Così Deianira, che stava invecchiando, ricordò un vecchio episodio:
appena sposata ad Eracle, dovevano attraversare un fiume; il Centauro Nesso si
era offerto di trasportare la donna sulla groppa, ma in mezzo al fiume aveva
cercato di portarle violenza; Eracle aveva scagliato le sue frecce intrise del
veleno dell’idra e aveva colpito l’aggressore, ma questi, prima di spirare,
aveva detto a Deianira di raccogliere il sangue che sgorgava dalle sue ferite,
poiché con esso si poteva fare un filtro d’amore che avrebbe legato a lei per
sempre il marito. Così Deianira, che aveva preparato una camicia nuova, la
strofinò con il sangue del centauro, e la spedì a Eracle.
L’eroe
stava facendo i sacrifici, ma il calore della pira attivò il veleno: Eracle si
sentiva bruciare la pelle; cercò di levarsi la camicia, ma essa aderiva al suo
corpo, e assieme alla stoffa si strappò anche brandelli di carne; cercò di
buttarsi in un fiume, ma il veleno divenne sempre più potente, e le sorgenti
divennero calde, dando il nome a quel luogo: le Termopili.
L’eroe
nel suo dolore urlava, sradicava gli alberi, distruggeva i massi, ma nulla
riusciva a placarlo: scoprì che Deianira era stata ingannata, e che si era
suicidata, e allora si fece realizzare una pira funebre sul Monte Eta. Salì
sopra la legna, ma nessuno osò dare fuoco. Solo un pastore che passava da
quelle parti obbedì all’ordine, e in premio Eracle gli donò il suo arco e le
frecce restanti: quel pastore era Filottete, e divenne famoso nella Guerra di
Troia.
Le
fiamme bruciarono il corpo di Eracle, e le folgori caddero dal cielo sulla
pira: la parte mortale del corpo dell’eroe fu distrutta, e rimase solo quella
divina, figlia di Zeus. Avvolto in una nube divina, circondato da un rombo di
tuoni, Eracle ascese all’Olimpo: lì Era lo perdonò, lo adottò come figlio, e l’eroe
ebbe in sposa Ebe, la dea della giovinezza. Da questa unione nacquero Alessiare
ed Aniceto. Il figlio di Zeus divenne il portiere del cielo.
IL
DETTO
Figlio del Cielo
sul Trono del Drago
L’epiteto
classico degli imperatori cinesi. Il titolo di “Figlio del Cielo” nasce sotto a
dinastia Zhou (1121-222 a.C. in varie dinastie): l’imperatore è l’intermediario
tra Cielo, terra e uomini; si proibiscono i sacrifici umani e scompare l’uso
delle ossa oracolari tipico della precedente dinastia Shang. Il Drago è in
Oriente il simbolo maschile per eccellenza: in Cina è considerato un essere
benigno e di grande saggezza: si dice che alla sua morte l’imperatore volasse
in cielo in forma di drago fino a un grande palazzo al di sopra delle nuvole,
invisibile ai mortali.
COLTIVARE
CON GLI ANTICHI
Chi
ara l’oliveto domanda il frutto; chi lo concima lo invoca; ma chi lo pota lo
costringe a produrlo.
(Columella, De re rustica, V)
TRE
RIGHE, UN LIBRO
A.
Collins, Gli ultimi dei, Sperling & Kupfer, 1997
Tra
le reinterpretazioni del mito del Diluvio e dei Figli di Dio, ecco quella che
vede protagonista una razza superiore dalle conoscenze avanzate, che si
sarebbero spostati dall’Egitto di 9.000 anni fa alle montagne del Kurdistan.
Divertente.
IL
REGALO DEL GIORNO
Concha (La conchiglia)
Diventi
liscio il papiro, sfregato
Da
una conchiglia marina, la penna
Scorrerà
più veloce.
(Marziale, Apophoreta, CCIX)
LA
RICETTA DEL GIORNO (a cura di Gavio Apicio)
Dulcia piperata (Dolci al pepe)
Triterai
pepe, pinoli, miele, ruta e vino passito, cuocerai con latte e sfoglia di
farina. Cuoci l’intingolo con poche uova. Servirai dopo averlo cosparso di miele
e pepe.
(De Re Coquinaria, VII, XIII)
IL
CONSIGLIO DEL GIORNO
Più
si rifiuta, e più gli dei concedono.
(Orazio, Odi, III, 16, 21)
NB:
immagini, video e traduzioni non mi appartengono e sono qui solo a corredo di
un divertissement. Questo blog non ha fini di lucro.
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