ANTE DIEM QUINTUM IDUS SEXTILES (AUGUSTAS)
DIES FASTUS (in questo
giorno sono permesse le azioni legali)
OGGI
IUPPITER SARA’…
Serenus
SI
RICORDA IN QUESTO GIORNO
Anniversario
del tempio dedicato al dio Sole Antenato, Sol Indiges.
48
a.C. – il Divo Giulio sconfigge Pompeo a Farsalo
378
d.C. – Battaglia di Adrianopoli: l’armata romana guidata dall’Imperatore
Valente viene sconfitta dai Goti; l’imperatore viene ucciso assieme ai due
terzi del suo esercito. Gli aruspici non escludono che la fede cristiana dell’imperatore
abbia causato l’ira deorum e la
conseguente sconfitta.
I
NATI (o MORTI) DEL GIORNO
232
– nasce l’imperatore Marco Aurelio Probo, che lotta contro i barbari invasori,
gli usurpatori e si fa raffigurare assieme al Sol Invictus.
48.a.C.
– muore il centurione Gaio Crastino (si veda oltre)
IL
NUMEN DEL GIORNO: Sabaré
degli Ayoreo
Presso
gli Ayoreo, che vivono al centro del Gran Chaco, si narra di una donna chiamata
Sabaré. Era l’epoca in cui nessuno conosceva il sale, e tutti erano d’accordo
che i cibi preparati dalla donna erano i più gustosi. Ma lei non voleva
rivelare quale fosse il segreto della sua cucina.
Così,
un giorno, un uomo chiamato Cikenoi si nascose a spiarla in un angolo della
capanna, e vide che mentre cucinava dei legumi, la donna sputava dentro la pentola.
L’uomo lo raccontò alla propria moglie, ma per quanto essa sputasse, i suoi
cibi non erano buoni quanto quelli di Sabaré.
In
preda all’ira, Cikenoi seguì Sabaré al fiume e lì la uccise, lasciando il corpo
insepolto sulla riva. La sera gli venne il rimorso, e si fece accompagnare da
un amico per dare degna sepoltura alla sfortunata donna: ma quando essi
giunsero, al posto del corpo di Sabaré c’era solo un mucchio di cristalli
bianchi. Cikenoi e il compagno assaggiarono quello strano materiale, sentirono
che il sapore era proprio quello che rendeva così buono il cibo di Sabaré, e da
allora la tribù seppe come procurarsi il sale.
IL
DETTO
“Oggi, vivo o morto, farò in modo che tu
mi sia grato”
Nell’esercito
con cui Cesare si apprestava a combattere contro Pompeo a Farsalo, militava
anche il centurione primipilo Gaio Crastino, un veterano che già aveva militato
nella X legione. All’inizio della battaglia incitò i suoi compagni e diede l’esempio
lanciandosi per primo dall’ala destra, trascinando con sé i suoi uomini. Alla
fine della battaglia, tra i circa 200 morti cesariani, c’erano almeno 30 centurioni
e tra essi Crastino: come aveva promesso, aveva combattuto valorosamente, e
Cesare in persona, da Pontifex Maximus,
celebrò per lui solenni funerali e fece erigere un altare in suo onore.
COLTIVARE
CON GLI ANTICHI
[Il
fattore, ndr] Non voglia consultare alcun aruspice, auguro, indovino o caldeo.
Non inganni il campo: infatti ciò porta male. Il padrone si preoccupi che
sappia svolgere ogni mansione dell'attività agricola e lo faccia spesso, finché
non diventi stanco. Si alzi per primo dal letto, vada ultimo a dormire. Per
prima cosa controlli che la fattoria sia chiusa, che ognuno risposi al suo
posto e che le giumenta abbiano il cibo.
(M.
Porcio Catone, De Agri cultura, V, 6-7)
TRE
RIGHE, UN LIBRO
Firdusi,
Il Libro dei Re, Oscar Mondadori Narrativa 1010, 1989
La
selezione della parte più interessante e “mitica” dell’immane epopea nazionale
persiana (oltre 60.000 versi). Scritta da un mussulmano, mescola storia e mito:
si va dalla Creazione fino all’episodio dell’inconsapevole lotta tra l’eroe Rustem
e suo figlio Shorab dalle labbra sorridenti.
IL
REGALO DEL GIORNO
Chartae epistolares (Carta da lettera)
Vada a un conoscente o a un caro amicoQuesta carta da a tutti del “mio caro”
(Marziale,
Apophoreta, XI)
LA
RICETTA DEL GIORNO (a cura di M. Porcio Catone il Censore)
Globulos (Palline dolci fritte)
Mischierai
formaggio di pecora e semola di grano duro nella stessa quantità; poi
farai le palline che vuoi tu; scalderai in una padella olio o burro. Le
cucinerai una alla volta o due alla volta; le girerai frequentemente con
due cucchiai di legno. Quando saranno cotte le toglierai, le bagnerai con
del miele; sbriciolerai sopra semi di papavero: le servirai in questo
modo.
(De
Agri coltura, 79)
IL
CONSIGLIO DEL GIORNO
Della
libertà dovevano fare un uso moderato: la libertà impiegata con senso della
misura reca giovamento ai singoli cittadini e alle intere cittadinanze; quando
invece è eccessiva reca disagio agli altri ed è rovinosa per chi la possiede
perché non conosce limiti.
(Tito
Livio, Ab Urbe Condita, XXXIV, 49)
NB:
immagini, video e traduzioni non mi appartengono e sono qui solo a corredo di
un divertissement. Questo blog non ha fini di lucro.
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