domenica 14 giugno 2009

GO(D)Ssip - Concorsi di bellezza divina 2

Il concorso di bellezza per eccellenza fu il Giudizio di Paride. Tre dee bellissime (Era, Atena, Afrodite), un giudice mortale (Paride, principe di Troia, in quel momento pastore), un presentatore (Ermes), un premio ambito (una mela d’oro su cui c’è la scritta “Alla più bella”).

Paride fa il furbone. Vista la situazione, chiede di valutare le dee al naturale, ovvero completamente nude: il pastorello cerca di prendere il massimo da quella strana situazione che non promette nulla di buono.

Le tre dee, invece di scandalizzarsi e trasformarlo in rospo, accettano. Sono furbette anche loro: più che punire mortali, ciascuna di loro vuole umiliare le altre due concorrenti, sbatter loro in faccia per l’eternità chi è la più bella. Poter dire: “Mi rubi questo santuario? Ma io sono più bella di te!”.
Dee molto terrestri, quindi.
Così, per ciascuna delle tre, presentarsi nuda e farsi “esaminare” dal giurato, è l’occasione per tentare la corruzione dello stesso. Cose che si vedono anche tra i mortali, insomma.

La prima a presentarsi è Era, la boopis (dagli occhi grandi come quelli di un bue... caratteristica di raffinata bellezza per i Greci). La regina degli Dei non è niente male: la sua bellezza da donna adulta ma nel pieno del suo fascino, tiene legato Zeus (benché il maritino si diletti di cornificarla appena può), e un bagno annuale nella fonte di Canato, presso Argo, le restituisce ciclicamente la verginità.
Mentre Paride esamina con cura ogni centimetro del corpo divino, la Regina degli Dei gli sussurra che se scaglierà lei, Paride sarà ricompensato con la signoria su tutta l’Asia e immense ricchezze.

Poi è la volta di Atena, la glaucopis (occhio ceruleo), forse per la prima volta senza l’elmo (Afrodite aveva insistito su questo fatto: pare che la capigliatura delle dea sempre armata non fosse in ordine). Anche questa dea non è niente male. Possiamo immaginare un fisico asciutto, temprato da mille battaglie... quel mix di femminilità e di androginia che fa impazzire tanti maschietti.
E in più la dea fa la sua corruzione: se Paride sceglierà lei, gli dice a bassa voce, la dea farà di Paride l’uomo più saggio della terra e un guerriero invincibile.

La terza è la divina Afrodite, che priva della sua famosa cintura ammaliatrice, tuttavia sfoggia la parte anatomica che la ha resa famosa come la dea Callipigia (ovvero: dal bel sedere).ma nonostante il suo fulgore, anche Afrodite tenta la corruzione: nell’esame, dice a Paride che ricchezze e regni non gli sono necessari, in quanto è figlio di Priamo re di Troia e di mezza Asia (e questo, secondo le leggende che volevano Paride abbandonato alla nascita e inconsapevole delle sue origini, deve essere stato un bel colpo di scena).
E poi promette a Paride, l’uomo più bello del mondo, l’amore della donna più bella del mondo, ovvero Elena di Sparta.

Paride tentenna. Chiedi informazioni su Elena. Risposta: “Elena, figlia di Zeus, è bionda e di carnagione delicata, perché nata da un uovo di cigno. Gli uomini hanno lottato per lei fin dalla sua più tenera infanzia, e tutti i principi della Grecia hanno chiesto la sua mano. Benché sia sposata a Menelao, io giuro che la farò innamorare di te”.

Paride non tentenna più: una gran bella figliola, la più bella del mondo, anzi! E poi far vedere a tutti che lui viene scelto a dispetto del fior fiore della Grecia...
Ovviamente Paride consegna la mela ad Afrodite, guadagnandosi la protezione della dea e, dopo poco tempo, Elena.

E, come accade in tutti i concorsi di bellezza, che fanno le escluse? Non si poteva fare ricorso al giudizio, ma vendicarsi sì. Ed essendo dee, non si limitarono a pubblicare indiscrezioni maligne sul web relative agli amorazzi di Afrodite, o all’incapacità di giudizio del giurato, ma prepararono la distruzione di Troia e di tutta la casa di Paride.
Una dea, come una donna, non prende mai bene il fatto che non apprezzino le sue grazie!

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