Etèoclo, contro la porta Nistea.
Contro di lui Megarèo, figlio di Creonte, seme degli Sparti.
Lui non lascerà la porta, o pagherà, morendo, il suo tributo alla patria.
... Etèoclo come terzo
balzò fuor dal ricurvo elmo di bronzo,
a vuol condurre le schiere alle porte Nistèe.
Agita in giro cavalle, che s'impennano
sotto i frontali, desiderose di piombare
contro le mura; e con melodia barbara
le musoliere sibilano, piene
del soffio delle narici e del fragore.
Né lo scudo è fregiato da una immagine umile.
Un oplita sale i gradini della scala,
contro la torre dei nemici, e vuole abbatterla,
ed anch'egli grida, con intrichi
di lettere, che giú da quella torre
neppure Ares può rovesciarlo.
da "I sette a Tebe", Eschilo (mio adattamento)
Una notula...
L'Etèoclo (o Etèocle) di cui si parla in questo luogo non è il fratello di Polinice, che anzi è il capo dei Tebani che resistono ai Sette.
Se il numero dei Sette Capi è costante, non lo è il nome.
Più spesso, invece che questo Etèocle Argivo, si nomina Adrasto, re di Argo, che Eschilo preferisce "tenere sullo sfondo" e non inserisce nell'elenco degli attaccanti.
NB: l'immagine non è mia, questo sito non ha fini di lucro.
2 commenti:
Bellissima versione.Complimenti
Ma le librerie sono di un burdo e p i c o. Ancora più complimenti! :D
Gentilissimo
l'epica è il nostro pane quotidiano :-P
E poi ho scelto l'immagine mentre ero sotto gli influssi mistici della scoperta che Paolini il Presenzialista si è dato alla carriera di attore porno.
Tra mille anni, sarà citato come il nuovo Priapo?
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