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domenica 17 agosto 2014

L’ALMANACCO DEL BUON PAGANO NEL MESE AUGUSTANO – A. D. XVI KAL. SEPT. (17 agosto)



ANTE DIEM SEXTUM DECIMUM KALENDAS SEPTEMBRES

DIES NEFASTUS PRIORE (giorno di festa religiosa pubblica, fino a mezzogiorno è illecito trattare affari)

OGGI IUPPITER SARA’…
Velatus priore, serenus posteriore

SI RICORDA IN QUESTO GIORNO
Portunalia – Festa in onore del dio Portuno, Portunus, dio dei porti, e anniversario del tempio dedicato al dio.

Tiberinalia – Secondo i Fasti Philocaliani (354 d.C.) le feste in onore del dio del Tevere, Tiberinus, si svolgono in questa data; secondo i Fasti Amiternini (dopo il 20 d.C.), la data sarebbe l’8 dicembre. La festa è anche l’anniversario della fondazione del tempio del dio sull’Insula Tiberina ed era un rito propiziatorio e di purificazione.

I MORTI DEL GIORNO
1304 d.C. – Go-Fukakusa Tenno, discendente della dea Amaterasu e imperatore del Giappone.


IL NUMEN DEL GIORNO: GIACINTO
Narra Ovidio che Giacinto era un giovane bellissimo di Amicle, amato da Apollo; ma anche Zefiro, il dio del vento omonimo, amava Giacinto. Un giorno accadde che Apollo e il ragazzo giocassero a lanciarsi un disco: Zefiro, geloso, deviò l’oggetto che colpì alla tempia Giacinto ferendolo a morte. Apollo, triste, trasformò il corpo dell’amato in un fiore dall’intenso colore rosso porpora, chiamato appunto ‘Giacinto’, sui cui petali scrisse la sillaba “AI”, a ricordare il suo dolore.
Ad Amicle, nel mese di Ecatombeone (Maggio-Giugno), gli Spartani celebravano in onore dell’eroe le feste chiamate Giacinzie, una delle tre principali feste della Laconia. Si trattava di una festa che parlava di morte e rinascita: nel primo giorno si celebrava il lutto per la morte dell’eroe, nel secondo e nel terzo si facevano spettacoli, feste e banchetti.

Questo mito e le feste ricordano in parte le Adonie, mentre il funesto lancio del disco si ritrova nel mito di Perseo.

IL DETTO
Viejo Amaru (Vecchio Amaru)
Si narra che un tempo esisteva una tribù chiamata Amaru, rinomata per la qualità del suo mais e dei suoi legumi. Il capo, Amaru Inca, aveva quattro bellissime figlie, ma aveva deciso di non darle in moglie a nessuno, poiché aveva deciso che divenissero Vergini del Sole a Cuzco. Prima che ciò avvenisse, però, giunse un giovane dalla valle di Uaman a chiedere in sposa la figlia maggiore: ma l’Inca rifiutò, cacciando in malo modo il pretendente. Così il giovane se ne andò, ma salì sui monti e gettò una manciata di sabbia in ciascuno dei tre laghi che rifornivano d’acqua la valle degli Amaru; inoltre la sua tribù, offesa, bloccò tutti gli accessi alla valle degli Amaru. Questi soffrivano la fame e la sete, e scoprirono che, se due dei laghi erano completamente asciutti, le acque del terzo erano bloccate da detriti: subito scavarono un nuovo canale e così ebbero di nuovo l’acqua. Poi si misero in guerra con quelli della valle di Uaman, e la loro discordia dura tutt’oggi.
Il canale fu chiamato Viejo Amaru (‘Vecchio Amaru’) e, memori dell’accaduto, tra gli Amaru è ritenuto di malaugurio rifiutare un pretendente straniero.


COLTIVARE CON GLI ANTICHI
Spesso giova pure dar fuoco ai campi infruttuosi, e bruciare con fiamme scoppiettanti le esili stoppie: sia perché da ciò le terre traggono forze occulte e concimazione nutriente; sia perché col fuoco si distrugge in loro ogni difetto e se ne fa fuoruscire l’umidità eccessiva; sia perché quel calore lascia indietro molte venature e fessure invisibili, attraverso le quali l’acqua, umore vitale può giungere fino alle erbe più giovani; sia perché si induriscono maggiormente (= le terre) e si restringono le fessure troppo aperte, di modo che non le consumi la pioggia leggera, o la forza più intensa del sole scottante, o il penetrante freddo boreale.
(Virgilio, Georgiche, I, 82-93)

TRE RIGHE, UN LIBRO
Eschilo, Le tragedie, Mondadori
Il mito rappresentato a teatro, in uno dei vertici della letteratura mondiale. L’Orestea, i Sette, Prometeo… un poeta che componeva parole “pesanti come un bue”, per storie dalla forte tensione etica e religiosa. Perché Zeus ha dato un solo modo all’uomo per conoscere: la sofferenza.


IL REGALO DEL GIORNO
Pluma (Le piume)
Se sei stanco, riposa sulle piume di Amicle,
te le darà il piumino interno del cigno.
(Marziale, Apophoreta, CLXI)

LA RICETTA DEL GIORNO (a cura di Gavio Apicio)
Aliter patina (quotidiana) (Altro piatto di tutti i giorni)
Trita il fusto della lattuga col pepe, la Salsa, il mosto cotto, acqua, olio. Cuoci il tutto e fallo rapprendere con le uova, cospargi di pepe e porta in tavola.
(De Re Coquinaria, IV, II)

IL CONSIGLIO DEL GIORNO
Solo quando la vita di un uomo arriva alla fine in prosperità si può dire che quell'uomo è felice.
(Eschilo, Agamennone)


NB: immagini, video e traduzioni non mi appartengono e sono qui solo a corredo di un divertissement. Questo blog non ha fini di lucro.

sabato 16 agosto 2014

L’ALMANACCO DEL BUON PAGANO NEL MESE AUGUSTANO – A. D. XVII KAL. SEPT. (16 agosto)




ANTE DIEM SEPTIMUM DECIMUM KALENDAS SEPTEMBRES

DIES COMITIALIS (in questo giorno si possono tenere i Comizi).

OGGI IUPPITER SARA’…
Velatus

I NATI DEL GIORNO
1378 d.C. – nasce Hongxi, Figlio del Cielo sul Trono del Drago, della dinastia Ming.

IL NUMEN DEL GIORNO: Corebo di Megara
Narra Pausania che Psamate, figlia de re di Argo, ebbe un figlio da Apollo, chiamato Lino; per timore della reazione del padre, la ragazza espose il figlio, che venne dilaniato dai cani del re.
Apollo non tollerò l’offesa: mandò contro Argo un mostro marino, Poinèn (la “Punizione”), che strappava i figli alle madri uccidendoli. A questo punto Corebo intervenne, affrontò il mostro e lo uccise.
Il dio non cessò per questo la sua ira: lanciò le sue frecce sulla città causando una pestilenza. Corebo si risolse ad andare a Delfi per chiedere all’oracolo il modo di placare l’ira del dio. La Pizia gli disse di prendere un tripode dal santuario e di camminare finché questo non gli fosse caduto di mano: lì avrebbe dovuto costruire un tempio a Febo e abitare per il resto della vita.
L’eroe fece quanto gli era stato detto, e il tripode gli cadde dove fondò il nucleo della città di Megara. L’eroe visse lì, e alla morte fu sepolto nell’agorà della nuova città, sotto un monumento che ricorda la sua lotta contro Poinèn.


IL DETTO
La stella protettrice di Babilonia
La stella Dilgan (forse contrazione da dilgan-babili) era una stella molto importante nel cielo dei Caldei: si diceva che quando il primo giorno del mese di Nisan (che iniziava con l’equinozio primaverile) Dilgan e la Luna erano parallele, allora quell’anno era da considerarsi “normale”; ma quando al terzo giorno di Nisan avveniva lo stesso fenomeno, quello era da considerarsi un anno “pieno”.
Dilgan, la “stella delle stelle” ha mutato il suo nome, e noi la conosciamo come Capella, la stella della “Capretta” (per i greci la capra Amaltea che nutrì Zeus) ed è inserita nella costellazione dell’Auriga.

COLTIVARE CON GLI ANTICHI

Ad anni alterni si cessi pure di lavorare i maggesi mietuti, e il campo esausto si indurisca riposando; oppure, al cambio della stagione, si semini il farro biondo laddove si è già raccolto il rigoglioso legume dal baccello scoppiettante, o gli esili frutti della veccia, e l’amaro lupino coi fragili steli e i cimoli sonanti. Infatti la pianta del lino dissecca il campo, lo dissecca la pianta dell’avena, lo disseccano i papaveri impregnati di sonno simile al Lete. Ma le colture alternate facilitano il lavoro, e non ci si vergogni di arricchire con grasso letame il suolo sterile, né di gettare cenere sporca sopra i campi esauriti. Anche in tal modo riposano i campi, mutando i prodotti, e nel mentre non mancano i doni della terra non arata.

(Virgilio, Georgiche, I, 71-81)

TRE RIGHE, UN LIBRO
Y. Bonnefoy (a cura di), Dizionario delle mitologie e delle religioni, BUR
Monumentale dizionario-enciclopedia sul mito (antico e moderno) e sule religioni non del libro. Una lettura che richiede il suo tempo e la sua riflessione, ma che sarà illuminante su alcuni aspetti del mito, nonostante il tempo che passa.

IL REGALO DEL GIORNO
Semicinctium (Il panciotto)

Ti dia il vestito un ricco; io posso solo darti un panciotto.
Ti darei entrambi i doni, se fossi ricco.

(Marziale, Apophoreta, CLIII)

LA RICETTA DEL GIORNO (a cura di Gavio Apicio)
Patina quotidiana (Piatto quotidiano)
Trita cervella scottate col pepe, col cumino laser, la Salsa, il mosto cotto, latte e uova. Cuoci a fuoco lento o a bagnomaria.
(De Re Coquinaria, IV, II)

IL CONSIGLIO DEL GIORNO
È nella natura dei mortali calpestare ancora di più chi è caduto
(Eschilo, Agamennone)



NB: immagini, video e traduzioni non mi appartengono e sono qui solo a corredo di un divertissement. Questo blog non ha fini di lucro.