sabato 25 dicembre 2010

MIGRAZIONI – E tui, de chini sesi? 7



E finalmente arrivarono in Sardegna i veri pezzi da novanta della colonizzazione mitica. Ovvero quelli destinati a dare una continuità alla loro migrazione.
Perché se Aristeo era un big del mito, sull’isola fece solo una “toccata e fuga”. (Se vi siete persi l’arrivo dell’agricoltura, della pastorizia, della città e di quant’altro in Sardegna cliccate qui!).

I pezzi da novanta erano tanti, erano gli strabilianti esiti di un record sessuale quale mai si vide in Grecia (e nel mondo), erano raccomandati da papà Eracle, ed erano accompagnati da un eroe che era destinato alla resurrezione per l’ultima battaglia (o, quanto meno, a un ringiovanimento miracoloso). E venivano per rimanere.
Erano i Tespiadi, i figli di Eracle nati da una maratona del sesso, e veniva con loro Iolao, il nipote prediletto del più grande eroe della Grecia.
La loro storia va raccontata per benino, visto che i Sardi dovrebbero discendere proprio da loro…

Narra il mito che Eracle era in viaggio per la Grecia, nel corso di una delle sue imprese. Precisamente si dice che, a diciotto anni, la sua prima impresa “pubblica” fu la caccia al leone che infestava il Monte Cicerone presso Tebe. La caccia non fu semplice per l’ancor giovane eroe, ed Eracle decise di mettere il suo campo nella vicina città di Tempie. Qui risiedeva Tespio, un ateniese figlio di re Eretteo che era andato a fondare questa città in Beozia.
Eracle era giovane, ma non per questo sconosciuto: già si mormorava che fosse figlio di Zeus, e il fatto che avesse strangolato due serpentoni minacciosi, quando era ancora nella culla, sembrava corroborare questa diceria.
Sembrava destinato ad un glorioso avvenire (profezia che si realizzò, d’altronde) e l’ambizioso Tespio decise di imparentarsi con lui. Il concetto di “reputazione di onorabilità delle figlie” non valeva l’essere con suocero di Zeus.
Si narra che Tespio avesse 50 figlie, a seconda delle versioni nate tutte dalla moglie Megamede o da varie concubine. Re Tespio si dichiarò subito un ospite disponibile e generoso. All’affaticato eroe che tornava dopo una giornata di caccia, offrì cibo, vino, un letto… e le figlie. Eracle, che non disdegnava alcuno dei piaceri della carne, non disse di no.

Le versioni sono diverse. C’è chi dice che la caccia durò 50 giorni, e che per 50 notti una diversa figlia di Tespio finiva nel letto di Eracle. C’è chi dice che l’eroe fosse troppo affaticato dalla caccia, e che quindi Eracle (che spesso non brilla per acume nei miti) non riconoscesse che la fanciulla era ogni notte diversa. Ma non falliva mai il colpo, se ci possiamo esprimere così…
C’è chi dice che la caccia durò sette giorni. E qui Eracle non si confondeva affatto: nonostante la stanchezza ben sette fanciulle per notte (otto una particolare notte) venivano colmate delle sue infaticabili attenzioni.
Infine c’è chi esagera: a prescindere dalla durata della caccia, in una sola notte Eracle possedette tutte le cinquanta figlie di Tespio, non sappiamo se in un’unica grande (perdonateci l’espressione) ammucchiata o una dopo l’altra. Di fronte a tale sfida, forse anche John Holmes e Rocco Siffredi avranno sognato (o tremato).

A prescindere dal numero di amanti per notte, però, tutte le ragazze concepirono un figlio da Eracle. Immaginiamo che, nove mesi dopo, la reggia di Tespio fu in piena attività ed agitazione. Tutte le fanciulle partorirono dei figli maschi, ovviamente (Eracle nella sua vita avrebbe generato solo maschi, tranne una figlia femmina), e anzi: la più grande e la più piccola delle figlie di Tespio partorirono due gemelli.
Tespio non poteva essere più orgoglioso. Crebbe i bambini e probabilmente li mostrò a tutti come segno del favore divino.
L’amicizia del re con Eracle durò nel tempo: si dice che proprio lui purificò l’eroe dopo che, in preda alla follia mandata dalla gelosa matrigna Era, Eracle uccise i figli che aveva avuto da Megara.

Poi un giorno, quando i nipotini di Tespio furono abbastanza grandi, il re chiese al genero quale destino aspettasse i ragazzi: Eracle, ormai celeberrimo, due venissero a risedere a Tebe, sette restassero a Tespie, e tutti gli altri partissero per la Sardegna, per colonizzare l’isola.
La quarantina di coloni sarebbe stata guidata da Iolao, il nipote preferito di Eracle, ma di questo eroe parleremo nel prossimo post.

Alcune piccole note…
I cinquanta figli sono un must della mitologia. Il numero è la base per un numero perfetto come 100 (50 figli o figlie+50 spose o sposi = 100 in tutto).
Abbiamo già conosciuto le 50 figlie di Danao che convolano a terribili e ingiuste nozze con i 50 cugini, tutti figli di Egitto; ma 50 sono le Nereidi del mare figlie di Nereo e 50 saranno i figli maschi di Priamo.

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