
Paride fa il furbone. Vista la situazione, chiede di valutare le dee al naturale, ovvero completamente nude: il pastorello cerca di prendere il massimo da quella strana situazione che non promette nulla di buono.
Le tre dee, invece di scandalizzarsi e trasformarlo in rospo, accettano. Sono furbette anche loro: più che punire mortali, ciascuna di loro vuole umiliare le altre due concorrenti, sbatter loro in faccia per l’eternità chi è la più bella. Poter dire: “Mi rubi questo santuario? Ma io sono più bella di te!”.
Dee molto terrestri, quindi.
Così, per ciascuna delle tre, presentarsi nuda e farsi “esaminare” dal giurato, è l’occasione per tentare la corruzione dello stesso. Cose che si vedono anche tra i mortali, insomma.

Mentre Paride esamina con cura ogni centimetro del corpo divino, la Regina degli Dei gli sussurra che se scaglierà lei, Paride sarà ricompensato con la signoria su tutta l’Asia e immense ricchezze.
Poi è la volta di Atena, la glaucopis (occhio ceruleo), forse per la prima volta senza l’elmo (Afrodite aveva insistito su questo fatto: pare che la capigliatura delle dea sempre armata non fosse in ordine).

E in più la dea fa la sua corruzione: se Paride sceglierà lei, gli dice a bassa voce, la dea farà di Paride l’uomo più saggio della terra e un guerriero invincibile.

E poi promette a Paride, l’uomo più bello del mondo, l’amore della donna più bella del mondo, ovvero Elena di Sparta.
Paride tentenna. Chiedi informazioni su Elena. Risposta: “Elena, figlia di Zeus, è bionda e di carnagione delicata, perché nata da un uovo di cigno. Gli uomini hanno lottato per lei fin dalla sua più tenera infanzia, e tutti i principi della Grecia hanno chiesto la sua mano. Benché sia sposata a Menelao, io giuro che la farò innamorare di te”.
Paride non tentenna più: una gran bella figliola, la più bella del mondo, anzi! E poi far vedere a tutti che lui viene scelto a dispetto del fior fiore della Grecia...
Ovviamente Paride consegna la mela ad Afrodite, guadagnandosi la protezione della dea e, dopo poco tempo, Elena.
E, come accade in tutti i concorsi di bellezza, che fanno le escluse? Non si poteva fare ricorso al giudizio, ma vendicarsi sì. Ed essendo dee, non si limitarono a pubblicare indiscrezioni maligne sul web relative agli amorazzi di Afrodite, o all’incapacità di giudizio del giurato, ma prepararono la distruzione di Troia e di tutta la casa di Paride.
Una dea, come una donna, non prende mai bene il fatto che non apprezzino le sue grazie!

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