I casi fortunati capitano, specie se la mente vacilla e la memoria non è più quella di una volta. Così accade che pensavo di aver trovato, e postato a Voi, vaste masse, tutti gli episodi mitici che collegavano delle mele, spesso d'oro, ai matrimoni di dei o eroi. Tutti i riferimenti contenuti nei libri letti (non su Internet, orrore per i bardi!) durante la mia carriera di onesto appassionato di mitologia.
E invece basta una connessione che non vuole arrivare, un libro lasciato sulla scrivania accanto al pc, sfogliare a caso... Il libro è quello di Brian Branston, intitolato "Gli dei del Nord", che spesso è stato ri-consultato e usato nei post dedicati ai miti norreni. La pagina è la 276, il capoverso il quarto. Non cercavo certo il mito delle nozze di Frey, che ricordavo solo per la spada data come dote (o forse no). Eppure una rapida lettura ed ecco la sorpresa: un nuovo episodio, letto oltre quindici anni fa e finito nei remoti meandri della mente, chissà se divorato dai Langolieri del cervello, che riemerge, e ancora una volta, ci dà un segnale del legame tra mele e nozze!
La storia in breve: Frey è figlio di Njordhr, di cui abbiamo parlato più volte. Frey è il giovane campione dei Vanir, ma in quel momento si trova ad Asgard, non è chiaro se prima o dopo che la guerra in cielo portò lui, il padre Njordhr e la sorella Freya a vivere definitivamente assieme agli Aesir, come pegno della pace tra i due popoli divini dopo quel conflitto. Sta di fatto che Frey riesce a salire sull'Alto Seggio di Odino, Hlidhskjalf, e da lì osserva tutto il mondo. La sua attenzione viene attirata dalla luce emessa da Gerdhr, figlia del gigante Gymir, e subito se ne innamora. Ma l'unione tra i due non poteva essere approvata né dai Giganti, né tantomeno da Aesir e Vanir (e neppure dagli elfi, ci specifica lo Skìrnirsmàl, opera della prima metà del X secolo).
Frey deperisce e si chiede in una muta malinconia, finché il padre gli manda Skìrnir, un amico d'infanzia del figlio: a lui Frey racconta la sua infelice passione e gli chiede di fare da intermediario, rintracciare la donna e portargliela, anche se il padre di lei fosse stato contrario. Skìrnir chiede che Frey gli ceda il suo "cavallo che corre nell'oscurità", per compiere il viaggio, e la sua celebre spada che combatteva da sola, ma non è chiaro se la voglia per se o per offrirla a Gymir come dono di nozze.
Sta di fatto che, dopo un viaggio periglioso, Skìrnir arriva a casa di Gymir, e viene ricevuto da Gerdhr... e a questo punto offre alla gigantessa undici mele d'oro in cambio del matrimonio con Frey. Gerdhr rifiuta questo dono, così come l'anello Draupnir che appartiene a Odino e che ogni notte produce magicamente otto sue copie. Gerdhr cederà solo quando Skìrnir passerà a minacciarla di scagliare maledizioni sempre più terribili se la gigantessa non acconsentirà alle nozze.
Dopo nove giorni ci sarà l'incontro tra Frey e Gerdhr, e il matrimonio sarà celebrato. Ma la magica spada è perduta per lo sposo, e Frey la rimpiangerà quando, il giorno del Ragnarokkr, il Crepuscolo degli dei, dovrà affrontare a mani nude Surtr, il Gigante del Fuoco: Frey verrà annichilito da Surtr che così potrà dare alle fiamme il cielo.
Ancora una volta ci troviamo un episodio che vede le mele come offerta di nozze: Branston ipotizza che si tratti delle mele di Idhunn, le mele che possono dare l'eterna giovinezza, le stesse mele che abbiamo visto all'origine del mito delle nozze tra Njordhr e Skadhi.
Casualmente un altro matrimonio tra uno dei Vanir e una gigantessa...
Una breve nota
Malinconia per malinconia, causata forse dall'amore. Amici di infanzia chiamati per capire cosa tormenti il giovane erede... Sì, ok, la ricorrenza delle trame narrative è ormai assodata, ma una reminiscenza di questa storia non può forse ritrovarsi nella vicenda di Amleto e in Rosenkrantz e Guilderstern? Sì, è vero, non c'è un padre da vendicare e uno zio usurpatore.
Però se pensiamo che dietro Amleto, secondo Santillana e von Dechend (nel volume "Il Mulino di Amleto"), si nasconde l'antica divinità nordica di nome Amlodhi...
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