venerdì 4 settembre 2009
MITOLOGIA COMPARATA - Prima trovare, poi vendicare
Nel vasto campo della mitologia che sconfina nella fiaba (o forse è il contrario?), uno spazio importante lo merita, ovviamente, la prima impresa del futuro eroe. Raramente è il vertice della sua carriera (se vogliamo, Beowulf che affronta Grendel, in questo senso, è una "quasi eccezione"), ma indica il rito di passaggio che fa di un ragazzo "con grandi potenzialità" un vero eroe.
Spesso questa prima impresa è un collegamento con ciò che è accaduto in precedenza, è la scoperta dei suoi veri ascendenti. Ciò avviene contestualmente al ritrovamento della spada del padre, o dell'atto simbolico del riforgiarla: riunendo ciò che era spezzato, il giovane si ricollega ai suoi antenati, e sarà pronto ad affrontare la vera grande impresa cui è destinato, talvolta una vendetta.
In queste vicende spesso il padre è morto (o assente) ed è la madre a portare il ricordo della missione da compiere o del modo per riavere l'arma.
Qui di seguito vi presenteremo alcuni esempi tratti dal mondo mitico di ieri e di oggi.
Partendo dalla Cina, abbiamo lasciato in sospeso la vicenda del figlio del fabbro Kan Chiang. In un post precedente avevamo raccontato come Kan Chiang aveva fabbricato due spade meravigliose, ma non fidandosi del committente (il crudele re di Chu), aveva portato al sovrano solo una spada, e aveva nascosto l'altra: se il sovrano si fosse dimostrato onesto, Kan Chiang gli avrebbe dato anche la seconda spada, se invece si fosse dimostrato traditore, la seconda spada sarebbe servita al figlio per compiere la vendetta.
Come era prevedibile il Re di Chu fece uccidere Kan Chiang, e quando suo figlio (ahinoi! rimasto anonimo nella narrazione) fu abbastanza grande, la madre Mo-ye gli raccontò la storia della morte del padre e anche le indicazioni lasciate da questi per ritrovare la spada.
Ovviamente si trattava di un enigma: "Se esci dal portale della casa e guardi verso le montagne a Sud, scorgerai un pino che cresce sopra una roccia. In quell'albero è nascosta la spada".
Ma come trovare il nascondiglio? A sud della casa non c'erano montagne nè pini di sorta!
Poi, un mattino, mentre rifletteva sul messaggio misterioso, finaomente capì: il portale, che dava sul cortile, era ricoperto da un tetto, retto da due pilastri di legno di pino che erano collocati sopra un'architrave di pietra.
Il messaggio era finalmente chiaro: presa un'ascia, il giovane colpì il pilastro più vicino alla casa spaccandolo in due: al suo interno trovò la spada.
In Grecia si narrava che Teseo era figlio di Etra, figlia del re di Trezene. Suo padre si diceva fosse Poseidone, ma per altri in realtà egli era figlio di Egeo, re di Atene: si diceva che Etra avesse avuto rapporti con Egeo mentre questi era ubriaco.
Sta di fatto che i nemici di Egeo, figli di suo fratello Pallade, potevano minacciare la vita del bambino per assicurarsi il trono di Atene: così Egeo impose ad Etra di rivelare al figlio la verità sulla sua origine solo se questi si fosse dimostrato un potenziale eroe. La madre lo avrebbe capito se il figlio fosse stato capace di sollevare il pesante masso lungo la via tra Trezene ed Ermione, sotto cui Egeo aveva nascosto i suoi sandali e la sua spada. Questi oggetti avrebbero inoltre permsso al padre di riconoscere il figlio quando questi fosse giunto ad Atene.
Quando Teseo nacque, fu soarsa la voce che egli era figlio del dio Poseidone. Fu solo quando ebbe sedici anni che Etra lo portò alla roccia, narrandogli la sua vera origine: ovviamente Teseo sollevò con facilità il masso, e si mise sulla via dell'Attica e verso la gloria.
Nel lontano Nord, Sigurd figlio di Siegmund l'ultimo dei Volsunghi, veniva allevato dal suo patrigno Alf. Quando crebbe, fu messo al lavoro nella fucina di Reginn, che aveva imparato il mestiere dai nani, e che vedeva in Sigurd il mezzo per impadronirsi delle ricchezze custodite da suo fratello Fafnir, tramutatosi in drago.
Sifgurd chiese a Reginn di forgiargli la migliore spada del mondo, in grado di forare le spesse scaglie di ferro di cui era rivestito il drago, e Reginn promise che avrebbe fatto tale spada, mettendo insieme tutta l'abilità dei nani e la magia delle rune.
Forgiata la spada la offrì a Sigurd: questi la brandì e colpì con violenza l'incudine su cui era stata forgiata. Ovviamente la spada si ruppe in mille pezzi, e così accadde per una seconda spada forgiata dal fabbro.
In soccorso di Sigurd arrivò la madre Hjordis. Ella consegnò al figlio i tre pezzi in cui si era spezzata la spada del vero padre, Siegmund, e ricordò le ultime parole del marito: quando il figlio fosse divenuto abbastanza grande, avrebbe potuto riforgiare la sua spada, chiarla Gram e con essa divenire un eroe ancora più grande del padre.
Sigurd portò i frammenti a Reginn: quando il fabbro riscaldò i pezzi di metallo e li pose sull'incudine, questi embrarono accostarsi e saldarsi per volontà propria. Così rinacque Gram, spada in grado di tagliare un'incudine in due, e compagna di Sigurd nelle sue imprese.
Venendo a tempi più moderni, come dimenticare che J.R.R.Tolkien, l'autore di mitologia più grande del secolo ventesimo, narra che Aragorn figlio di Arathorn meritò di tentare l'impresa di diventare re del Reame Unificato nella Terra-di-Mezzo solo dopo che la spada del suo antenato Elendil fu riforgiata col nome di Narsil?
E non sembri eresia inserire Star Wars di Geroge Lucas come esempio di fiaba o mitologia moderna, poichè della fiaba (ma anche del mito) segue le strutture.
Così la vicenda di Luke Skywalker ha una sua svolta quando il ragazzo riceve dal maestro Obi-Wan Kenobi la spada (laser) che fu del padre: solo quando saprà padroneggiarla, unendo all'abilità manuale l'uso della Forza, il giovane potrà divenire il Cavaliere Jedi che salverà Galassia Lontana Lontana dalla minaccia del Lato Oscuro, compiendo ciò che al padre non era riuscito.
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