domenica 24 ottobre 2010

MIGRAZIONI – E tui, de chini sesi? 4


E finalmente facciamo nomi e cognomi. Anzi: incominciamo a dare alla Sardegna il suo nome.

Per farlo dobbiamo partire da un derby Torres-Cagliari di qualche decennio fa. Da un lato i cori erano “Tathari delenda”, “Zola torna all’ovile” e la ben più famigerata “L’altra sera \ camminando per strada”. Dall’altra l’urlo “Cagliaritani africani”.
Beh, non so se avessero ragione i tifosi rossoblu (quelli originali di Casteddu, ovvio). Di certo i cabesusesi torresini non avevano torto. Perché miticamente i Sardi sono venuti (anche) dall’Africa.
Anzi: il nome stesso della Sardegna è derivato da un semidio Africano…
Ma andiamo per ordine.

Il solito Pausania (non Tempio), infatti, ci riferisce che i primi a raggiungere l’isola via mare furono dei Libi guidati da Sardo. L’isola era già abitata dagli Indigeni ma, come detto, ben poco si sa di loro. Quanti ai Corsi, Pausania qui li trascura.
Ora: la Libia dell’antichità era un concetto abbastanza esteso. Diciamo che, più o meno, era tutta l’attuale Africa Mediterranea con esclusione della zona di Cartagine (l’Africa vera e propria), della Mauretania (attuali Algeria e Marocco) e dell’Egitto. La provenienza di questi Libi, quindi, non è facilmente definibile.
A ciò non ci aiutano le vicende di Sardo: Pausania ci dice solo che era figlio di Makeris (nome Egizio e Libri per Eracle, a detta dell’autore) e che fece un viaggio a Delfi. Se questo viaggio al più famoso oracolo dell’antichità avvenne prima del suo sbarco in Sardegna o dopo non è dato saperlo. Possiamo però ricordare che in epoca più storica e meno mitica, chi stava per partire per fondare una colonia si recava a Delfi per avere indicazioni: forse anche Sardo fece lo stesso e si recò dalla Pizia prima di migrare.

Pausania aggiunge che gli Indigeni dell’isola accolsero i Libi “più per necessità che di proposito” e che i Libi non espulsero gli Indigeni stessi. Un frammento dello storico romano Sallustio ci dice che Sardo partì dalla Libia “con una grande moltitudine”: forse gli indigeni non poterono contrastare questa “moltitudine” e si sottomisero, fondendosi con i nuovi arrivati.
Pausania garantisce che, comunque, la vita non cambiò molto dopo l’insediamento dei Libi: tutti e due i popoli non sapevano edificare le città, ma abitavano in capanne e spelonche così come potevano.

Ancora Pausania e Sallustio ci dicono che fu Sardo a dare il nuovo nome all’isola: Sardegna da Sardo, appunto.
Non sappiamo, invece, quale fosse il nome dato alla nostra terra dagli Indigeni, ma abbiamo una vasta scelta tra nomi di suono greco.
Silio Italico ci dice che l’isola fu chiamata dai Greci Ichnusa, poiché ha la forma di piede umano, e che questa denominazione era precedente all’arrivo di Sardo. Il nome è sostanzialmente confermato dal tardo Isidoro di Siviglia, che lo conosce come Ichnos.
Marziano Capella, invece, oltre a Ichnussa propone come originario nome alternativo Sandaliotes, dalla parola che indica il “sandalo”: quindi sempre in relazione alla forma di piede dell’isola.
Gli scoli al Timeo di Platone dicono che il nome originario era Argyrofleps!

Sta di fatto che l’isola prese il nome attuale, che Ichnussa rimase come nome per una bevanda e che i Libi si insediarono.

Secoli dopo, e ormai siamo in epoca storica, secondo Pausania i Libi fecero una seconda spedizione in Sardegna. Stavolta erano ben armati (presumibilmente si tratta di Cartaginesi) e attaccarono gli abitanti Greci e Troiani dell’isola.
I Libi vinsero entrambi, ma gli esiti per i popoli attaccati furono diversi. Gli Elleni\Iolei, infatti, furono quasi tutti annientati. I Troiani, invece, si rifugiarono sulle montagne di più difficile accesso e, grazie alle asperità del luogo e alle opere difensive, resistettero all’invasore.
Così, pur somigliando ai Libi per aspetto, armature e per ogni costume di vita, riuscirono a mantenersi indipendenti col nome di Illei.

Ma di colonizzatori Greci e Troiani avremo modo di parlare in alcuni prossimi post.

Qualche piccola nota per i non isolani…
“Casteddu”, il “Castello” è il nome sardo di Cagliari.

“Cabesusesu” (plurale “Cabesusesi”) è un abitante del “cab’e susu”, il “Capo di sopra”, antico distretto amministrativo spagnolo, che corrisponde più o meno alle attuali province di Sassari e di Olbia-Tempio. Per metonimia individua gli abitanti di Sassari.

Il capoluogo di provincia Tempio è in realtà denominato Tempio Pausania, da qui la freddura di sopra… Il capoluogo non è altrimenti entrato nel mito, se non per il suo licenzioso Carnevale.

Paolo Diacono (VIII D.C.) propone un nome alternativo per Sardo: lo chiama Sarde o Sardi, figlio di Ercole (lapsus calami?). Anche lui conferma che il nome dell’isola derivò da lui. Aggiunge che il nome dell’isola quasi-gemella (la Corsica) deriva da Corso, un condottiero locale.

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