ANTE DIEM UNDECIMUM KALENDAS SEPTEMBRES
DIES
INTERISUS (VEL ENDOTERCISUS) (giorno nefasto all’inizio e alla fine,
fasto in mezzo).
OGGI
IUPPITER SARA’…
Serenus
SI
RICORDA IN QUESTO GIORNO
392
d.C. – a Lugdunum Flavio Eugenio è eletto Augusto con l’appoggio del magister
militum Flavio Arbogaste. Pur cristiano, è tollerante verso i pagani che a
Roma, con la guida di Virio Nicomaco Flaviano, riprendono il potere: verranno riaperti
templi come quello di Venere e Roma nell’Urbe, l’altare della Vittoria viene
riportato nella Curia romana, vengono celebrati i riti dell’Amburbalia a protezione dell’Urbe (si percorre
il circuito delle mura in processione portando con sé le vittime da sacrificare
una volta terminato il percorso; l’ultima volta era stato fatto sotto
Aureliano), l’Isaia (una processione
funebre a ricordare la morte di Osiride), i Megalesia
in onore di Cibele (con il battesimo di sangue dei fedeli e la processione
della statua della dea) e i Floralia
(feste in onore della dea Flora, con cerimonie sfrenate, specie danze, e orgiastiche
di tema pastorale; durante questa festa era ammessa una maggior lascivia, con
profusione di scherzi e grandi bevute; le attrici delle rappresentazioni di
mimo si spogliavano dietro richiesta degli spettatori facendo la nudatio mimarum… ovvero uno
spogliarello). In preparazione alla guerra contro Teodosio il labarum di Costantino viene sostituito
con l’effige di Hercules Invictus, e
statue di Giove vengono poste sui passi alpini dai quali sarebbe dovuto passare
l’esercito di Teodosio.
IL
NUMEN DEL GIORNO: TEUTATES
Tetuates
(o Toutatis) era nella mitologia celtica il dio della guerra, della fertilità e
della ricchezza; il suo nome significa “Padre della Tribù” (touta = tribù) ma era noto anche come
Albiorix (“re del mondo) o Caturix (“re della battaglia”; Cesare lo identifica
col romano Marte, anche se altrove si trova una sua identificazione con
Mercurio).
Il
calderone rituale ritrovato a Gundestrup, datato alla fine del II sec.a.C., ha
come soggetto scene della mitologia celtica, anche se lo stile e la tecnica di
lavorazione fanno pensare a manifattura Trace: la provenienza sarebbe dunque
dall’are del basso Danubio, dove gli Scordisi celtici convivevano con i Triballoi
traci.
In
uno dei pannelli del calderone è raffigurato quello che si ritiene un
sacrificio umano al di Teutates: un uomo viene immerso in una sorta di botte e
annegato.
Alcuni,
tuttavia, suppongono che l’uomo raffigurato non venga ucciso, ma si tratti di una
cerimonia di “battesimo” o di rinascita con l’immersione in un calderone magico
che troverebbe una eco nel mito dei celti insulari del Calderone del Dagda.
Il nome di Toutatis viene oggi
tramandato al vasto pubblico da una fonte imprevedibile (e irriducibile): l’esclamazione
"Per Toutatis" del gallo Asterix.
IL
DETTO
Caput mundi
Racconta
il mito che, quando si stavano scavando le fondamenta del Tempio di Giove
Ottimo Massimo sul Campidoglio (Capitolium),
si ritrovò una testa umana. La testa apparteneva a un tal Tolo od Olo, o, secondo
altri, Aulo Vipsania (o Vibenna), uno dei comites
dell’eroe Mastarna, ovvero Servio Tullio.
Lungi
dal considerarlo un prodigio nefasto, si dedusse, al contrario, che Roma era
destinata ad essere la testa (caput)
del mondo.
COLTIVARE
CON GLI ANTICHI
E io non posso meravigliarmi abbastanza, come mai quelli che desiderano imparare a parlare scelgono un oratore, di cui imitare l'eloquenza; quelli che studiano il calcolo delle misure e dei numeri cercano un maestro della disciplina prescelta; quelli che si dedicano alla danza e alla teoria musicale cercano colla massima cura una guida alla modulazione della voce e del canto, e non meno un pantomimo; quelli che poi vogliono costruire, reclutano fabbri e costruttori; quelli che (vogliono) affidare imbarcazioni al mare, (reclutano) degli esperti del tenere il timone; quelli che (vogliono) ordire delle guerre, (ingaggiano) conoscitori delle armi e dell'arte militare; e per non passare in rassegna i singoli casi, per quell'attività che uno vuole praticare, impiega una guida molto esperta; infine ciascuno ingaggia per sé dal ceto degli intellettuali un formatore dell'animo e un precettore di virtù; solo l'agricoltura, che senza dubbio è molto vicina e quasi affine alla sapienza, è priva tanto di scolari che di maestri.
(Columella, De Re Rustica, I)
TRE
RIGHE, UN LIBRO
A.Graf, Artù nell'Etna - Miti e leggende, Atanòr 1980Ai confini tra leggenda e mito, ecco alcuni saggi che raccontano dell'ultimo viaggio di Artù (che non dormirebbe ad Avalon, ma in Sicilia!); di un lago e di un monte diabolico in Umbria in cui giacerebbe il corpo di Pilato; di una montagna magnetica e dei prodigi di Michele Scoto. Medioevo fantastico!
IL
REGALO DEL GIORNO
Auriscalpium (Bastoncini per le
orecchie)
Se un prurito noioso ti dà fastidio come un verme nelle orecchie,ti diamo le armi adatte a una così grande irritazione.
(Marziale, Apophoreta, XXIII)
LA
RICETTA DEL GIORNO (a cura di Gavio Apicio)
De holeribus (Sugli Ortaggi)
Ogni
ortaggio diverrà smeraldino (smaragdinum),
se sarà cotto con sale ammonio.
(De Re Coquinaria, III, I)
IL
CONSIGLIO DEL GIORNO
E
si consideri come il vacillare della disciplina abbia prima snervato i costumi,
poi li abbia fatti precipitare e quindi li abbia definitivamente rovinati:
siamo, ai nostri tempi, giunti al punto che non ci possiamo permettere più né i
nostri vizi tradizionali, né i loro rimedi.
(Tito Livio, Ab Urbe Condita, I, Prologo)
NB:
immagini, video e traduzioni non mi appartengono e sono qui solo a corredo di
un divertissement. Questo blog non ha fini di lucro.
Sgrausa la sigla iniziale oggi? :D
RispondiEliminaVera chicca l'Artù dell'Etna, lo cercherò..
feedback di controllo al volo, senza fonti o ricerche particolari: ti risulta che in Giappone abbiano mai adorato un Dio (maschio) del Sole? A me per niente anche perchè anche più indietro, nello Sciamanesimo, l'attributo solare era quello femminile.
la sigla ha da esser sgrausa! Non possiamo sempre mettere Mozart, no? :-p
RispondiEliminaVedrai cosa ti riservano le Vergini del Sole...
Artù nell'Etna è figo, ma se ti va, cerca la versione romanzata di Martin Mystère, La Spada di Re Artù che tratta anche del mosaico di Artù a Modena.
Che io sappia al volo ti direi che la dea è Amaterasu e lì ci fermiamo, anche perché essendo l'antenata del Tenno, diventava un po' difficile cambiare le cose :-)
Ma non escludo qualche inferenza esterna (o arcaica): mi documenterò.
EM\Ari