mercoledì 27 gennaio 2010

REMYTHS - Ricetta mitica per un Musical Heavy Metal 2: L'Impasto


E va bene. Riconosco che aver visto e di recente "La bella e la bestia" a teatro (Milano, Teatro Nazionale... vale il biglietto!) ha condizionato in me il "revival" del musical.
Ma l'idea che il mito eterno deve essere rinarrato in forme nuove, e non può restare chiuso nei polverosi libri di sempre più tristi licei classici, è un'esigenza che non si può concludere in un semplice blog.

E poi una riflessione: tante canzoni Epic Metal fondamentalmente sono autoreferenziali, cioè definiscono cosa sia l'Heavy Metal e cosa significhi essere Fratelli del True Metal... esattamente come almeno un terzo (stima a occhio) dei musical classici definiscono cosa significhi per qualcuno cantare (e anche ballare, ma noi non balliamo: che siamo, Morpheus a Zion???).
Ora basta: mi sento abbastanza giustificato per l'idea, e l'assenza di anatemi sul blog dimostra che i nostri 42 lettori (per esagerare) non lanceranno una maledizione compensabile solo con una croce fatta dalla mia propria mano da tenere sempre al petto.

La trama, dunque, la via da seguire nel sentiero dell'Onore.
Prima di tutto serve un titolo. The Lion King l'hanno già usato, azz!
Un titolo che chiarisca subito che siamo nell'Epic, che il metallo di cui ci nutriamo (e con cui ci trastulliamo, secondo gli Atroci) fa parte di noi, come il cuore o il sangue. Ecco: il sangue, la linea che non si deve spezzare, la testimonianza genetica di un lascito che ci rende diversi dagli altri...
Prendere i concetti, combinarli, frullarli insieme ed ecco il titolo: "Sword of Steel, Blood of Kings". Spada, acciaio, l'arma. Ma la carne è più forte dell'acciaio: la mano che tiene la spada è il vero segreto dell'acciaio. Il sangue che scorre nelle vene dei discendenti dei re perduti, di un passato, un'età mitica da ritrovare o per cui morire.
E il titolo c'è.

Serve un nome per il popolo. Il nome della band, insomma. Il bardo Howard ce ne fornirà uno...
Non Cimmero, ostico per numero di sillabe e per fare rime decenti.
Pitto, quindi.
Il popolo dei Pitti, glorioso un tempo, poi divenuto i Selvaggi Pitti. Pitti va bene: storico quanto basta, fantastico quanto basta, due sillabe (una in inglese), ottime per la metrica!

Una storia di risorgimento dopo la caduta. Perchè così il pericolo è doppio, l'eroe deve trovare in sè stesso la forza che non sa di avere, deve essere l'ultima speranza di salvezza per un popolo che non ha più speranza.
Un padre eroico ucciso nel difendere la sua gente, tradito con l'inganno. Un figlio troppo piccolo all'epoca della caduta, che cresce nella schiavitù che pesa sulla sua gente, che anela a sedere con il padre nel consesso degli Antenati che furono un tempo, e che, divenuto adulto e forte al lavoro da schiavo della macina o della fucina, non ha il diritto di sacrificare eroicamente la sua vita, come vorrebbe.
In lui, anche la morte gloriosa è subordinata alla salvezza del popolo.

Allora sarà così: un padre, il re che è morto combattendo, ma come Cù Culhain si è fatto legare a una colonna, perchè neppure nell'ultimo respiro cadesse nella polvere davanti al nemico. Il figlio maggiore che ha raccolto le ultime volontà del padre e ha nascosto la sua spada spezzata, un figlio minore che non sa delle sue origini, nè sa che il fratello è vivo. Un popolo di vecchi e bambini e di traditori, perchè chi è stato leale ha dato la sua vita assieme al re.

Chi può dirsi davvero guerriero se non ha un nemico degno? Il mago negromante è il nemico ideale. Nekrodamus, nome rubato al fumetto. Un nome ibrido che sembra dirci che costui è il signore dei morti, colui che ha fatto un patto col diavolo per avere il suo potere. Con un potere appena inferiore non avrebbe mai potuto battere gli eroi, con una forza solo umana non avrebbe sconfitto il re.

Infine un motore narrativo da affiancare a quello della ribellione e della riconquista della lbertà. Come è possibile che Nekrodamus, che ha sconftto i Pitti fino ad allora invitti (la prima rima baciata ce l'abbiamo messa!), possa essere rovescata dai loro epigoni schiavizzati?
Ecco lo spunto. Se il potere è dato dal Diavolo, il Principe delle Tenebre (non Ozzy) vorrà prima o poi il suo paagmento. E Nekrodamus vorrà evitarlo. Ecco quindi un rito di sacrificio umano di talmente tanto vaste proporzioni che darà al mago la possibilità di una vita eterna e quindi di non pagare lo scotto, ma siccome nint si dà per niente, proprio nel momento del rito il mago sarà vulnerabile...
Così proprio il Principe degli Inganni userà il nostro eroe, lo farà morire dannato solo per farlo tornare subito dopo come vendicatore dall'Inferno. E per Nekrodamus non ci sarà scampo.

Un lieto fine? Solo in chiave epica, però. Perchè il nostro eroe è comunque un dannato che l'Inferno a fatto uscire solo per i suoi scopi, e all'Inferno dovrà tornare. Il fratellod ell'eroe diventerà re, inaugurando l'era della rinascita dei Pitti, l'eroe torna negli Abissi, ma il Diavolo stia attento: non basterà un'eternità di tormenti per domare l'anima del campione dei Pitti!
Come Nekrodamus alla fine è caduto, chi lo sa se una volontà più dura di una spada d'acciaio e un cuore discendente del più nobile sangue, con il passare di strani eoni non possano rovesciare l'Inferno stesso!

Una piccola nota
E' abbastanza ovvio che chi ha scritto è solo un superficiale Poser, non dubitate! Mica conosco le decine di gruppi e il migliaio di canzoni che un Vero Metallaro ritiene fondamentali! Ma la mitologia Epic è una cosa divertertissima, miticissima e ottima per farci qualsiasi cosa, specie in campo musicale, ovvviamente.
E poi nè Ozzy nè i Manowar credono a quello che cantano, in fondo...
O no?

domenica 10 gennaio 2010

REMYTHS - Ricetta mitica per un Musical Heavy Metal 1: Ingredienti


Ok, lo so. I Fratelli del Vero Metallo (e non Poser o i Fratelli del Falso Metallo) tra cui l'empio Saltatempo rabbrividiranno a vedere in successione le parole "Heavy Metal" e "Musical". Il Metallo richede epica. Un'Opera Rock, forse e certamente, ma un musical???

E' vero che il Musical Broadway\East End non privilegia l'epica. Più facile il romanticismo, la commedia, la parodia, la tragggedia. Eppure di Musicals rock, neppure tanto soft, ce ne sono stati: ad esempio Tommy, The Phantom of the Opera, Little Shop of Horrors, The Rocky Horror Show fino al recent We Will Rock You. Ma tutto molto rock, appunto, e poco heavy se non qua e là, nulla di "epicamente epico". Niente a livello di Saga.
E il vero Metallo non si può accontentare di meno di questo.

Ma è vero che il buon Ronald ha detto, nella sua raccolta di Miti che sono il Legendarium e i Volumi di Saggezza, che l'universo nasce dalla musica, quindi perchè non esplorare tutte le possibilità di "visualizzazione" e di "sacra rappresentazione" del mito che la Musica e i Canti ci trasmettono?

Così una sera d'estate di tanti anni fa l'idea e un titolo. Un confronto con gli amici. La proposta a un Vero Credente. Un canovaccio buttato giù. Lo scoglio delle canzoni.
L'idea sembra morire lì... ma il Metallo Liquido scorre dentro le Vene e riemerge (e che fai? Ti privi di un post?). Così eccoci qui.
Risorge dalle nebbia in cui l'Invasore dell'Inerzia lo aveva cacciato, l'idea di un Musical Heavy che sia davvero mitico.

Il primo punto da definire è: l'Heavy specie nella sua incarnazione dell'Epic Metal, ha una vera mitologia o pesca solo qua e là tra Case di Atreo e qualche Foresta zeppa di Orchi? Canzoni dei bardi o dedicate a Forodo lasciano intravedere una mitologia diversa e specifica del Metal o sono solo "prestiti" e omaggi a un mondo mitico che esiste al di fuori e al di là del Metallo?

L'Epic Metal pesca, inutile negare. Non me ne vogliano le legioni dei Fedeli, ma oltre all'omaggio a Thor di prammatica, qualche strizzatina d'occhio ai gusti del pubblico (pagante) non fa male in giorni di creatività bassa e di conto in banca da risollevare.
Attenzione: ciò non significa semplice operazione commerciale e ipocrita falsità! I Veri credenti hanno un loro bagaglio culturale (le mamme preoccupate diranno: "Cultura???"), e i gruppi (chissà perché l'Heavy mi fa venire in mente più gruppi che solisti...) hanno elaborato col tempo, strato su strato, canzone su canzone, non solo un modo di suonare e di cantare, ma anche delle tematiche ricorrenti, parole e immagini che alla fine hanno creato anche un linguaggio, un nucleo di testi e di rimandi... ovvero tutto ciò che è alla base di ogni mito.

Due sono i filoni tematici fondamentali che ci interessano qui (e non me ne vogliano i devoti dei sottofiloni).
Da un lato la Mano Sinistra, gli Epigoni del Principe delle Tenebre: per le mamme preoccupate i satanisti, insomma.
Dall'altro la Mano Destra (quella persa da Tyr): l'epica che si rifà alle saghe nordiche, anche per provenienza geografica dei "Progenitori" e, in misura minore, all'epica greco-romana. Il tutto condito con spruzzate del fantasy recente, specie nelle sue incarnazioni dell'Heroic Fantasy, della Sword and Sorcery, e dei sogni modello Tyler Durden in Fight Club... Uomini tornati cacciatori vestiti di pelli... l'onestà e l'onore di sporcarsi le mani e lottare per la sopravvivenza... la dignità della fedeltà al proprio clan... e neppure una presa elettrica cui attaccare gli amplificatori, però! Eccheccazz!

Bando alle ciance e tornando seri: nonostante i pipistrelli decapitati a morsi, in tante canzoni Heavy specie della Mano Destra, c'è un riprendere dalle saghe mitiche il concetto di popolo antico, del Codice d'Onore della Via del Guerriero, della Morte con Onore da preferire al Vivere nel Disonore, e soprattutto c'è l'eroe, erede di Conan di Cimmeria.
L'eroe ha una missione, spesso una missione di vendetta del padre, eroe prima di lui, caduto nel compiere il suo dovere a un solo passo dalla vittoria finale. Il figlio deve raccogliere la spada (elemento cardine), affrontare l'inaffrontabile, superare l'amato padre, rendersi degno degli antenati, riportare la pace (armata), vendicare i torti, sconfiggere la falsità, proteggere il clan.
E' un eroe mitico, che affronta imprese mitiche in un mondo che poco ha a che fare col nostro, un mondo forse più semplice, un mondo antico, un Paradiso Perduto in cui l'ipocrisia e la mancanza di coraggio (due lati della stessa medaglia chiamata Tradimento del Dettato degli Antichi) sono le colpe supreme.

Nel nostro mondo attuale, più grigio (dove forse siamo esuli) il clan diventa il gruppo di Fedeli della musica, il gruppo è il Bardo, la moto il destriero, la spada la chitarra, il giubbotto la corazza, i capelli la chioma di Sansone, la prova di coraggio è il mostrarsi con gli emblemi del propio gruppo nel mezzo di una società che non ha i Valori, la voce con parole taglienti e creatrici la lotta contro il nemico.
E con un tale armamentario (il paragone non vuole essere irriverente, ma solo l'estremo ribadire che nella voce del Buffone si nasconde la verità), i Tenacious D possono sconfiggere anche il Diavolo.
Ma allo stesso modo, col canto, Finrod Felagund lottò contro Sauron nella Prima Era, e col canto Luthien Tinùviel sconfisse il Signore dei Mutaforma.

Se pure la Mitologia Heavy non è corente e univoca, gli ingredienti mitici ci sono tutti. Perchè non farne un musical, allora?

Nota
Per gli Eretici seguaci del Falso Metallo dobbiamo forse spiegare che Ronald è ovviamente come veniva chianato nel suo clan il Sommo Creatore di Miti dell'Età Moderna, l'Ispiratore John Ronald Reuel Tolkien.
Cosa poi lui, distinto professore di Oxford, potesse pensare della marea Heavy Metal, che montava proprio all'epoca del suo veleggiare verso le Case di Mandos, non so. Temo che l'avrebbe vista come uno dei temi che Melkor produsse nelle Aule Senza Tempo di Eru Iluvatar.

venerdì 1 gennaio 2010

COS'E' IL MITO - Mostri e critici


Inizia un nuovo anno, prosegue il nostro blog mitico.

Talvolta ci si deve fermare e chiedersi quale sia la strada da prendere, e quale occasione migliore del penultimo capodanno della nostra era (sempre che i Maya non siano stati fraintesi! :-p)?

Ci piace, così, riportare un brano scritto dal più grande mitografo recente, J.R.R. Tolkien di Ea. In origine si trattava di una riflessione sul Beowulf, antico poema inglese usato da tanti studiosi per trovare tracce di altro, fino al paradosso di dimenticare la sua bellezza intrinseca, a prescindere dai riferimenti che aveva.
Ecco, ci sembra che il mito abbia troppo a lungo subito lo stesso destino di essere letto come traccia di un rito, di una storia, di un'usanza, di... dimenticando ciò che è nel suo profondo: un racconto.

Il brano è tratto da J.R.R.Tolkien, Beowulf: mostri e critici - in Il medioevo e il Fantastico, Bompiani, pag.31

Un uomo ereditò un campo in cui si ergeva un cumulo di vecchie pietre, parte di un antico edificio. Alcune di queste pietre erano già state usate per costruire la casa in cui egli viveva, non lungi dall'antica magione dei suoi padri.
Delle restanti, egli ne prese una parte per costruire una torre. Ma i suoi amici si accorsero a un certo punto (e senza preoccuparsi di salir le scale) che queste pietre in precedenza erano state parte di un edificio più antico.
Così essi gettarono la torre a terra, non senza fatica, per cercare incisioni e iscrizioni nascoste, o per scoprire da dove i remoti antenati dell'uomo si erano procurati il materiale da costruzione. Alcuni, sospettando l'esistenza di un deposito sotterraneo di carbone, cominciarono a scavare per cercarlo, dimenticando anche le pietre.
Tutti quanti dicevano: «La torre è estremamente interessante». Ma dicevano anche (dopo averla rasa al suolo): «Che disordine c'è qui!»
E anche gli stessi discendenti dell'uomo, che avrebbero ben potuto considerare quel che egli era stato sul punto di fare, furono uditi mormorare: «È un tipo così strambo! Pensa, usare queste antiche pietre solo per costruire una torre del tutto insensata! Perché non ha restaurato la vecchia casa? Non aveva il senso delle proporzioni!»
Ma dalla cima di quella torre l'uomo era stato in grado di spingere lo sguardo sino al mare.


Una piccola nota...
Questo brano servì da introduzione per la versione originale di Mitika: quattro incontri sul mito greco presso il Teatro Riverrun di Cagliari.